Baretto Beltrade, 30 giugno – 15 settembre 2017

La ville superposée”, esposizione fotografica di Paolo Bianchi a Baretto Beltrade, non è previsualizzazione ed esecuzione: è piuttosto una ricerca da rabdomante e un’interpretazione da flaneur. È dedizione e suggestione. È la “città ideale” ibridata con la pop art. È Milano? È oggi? Non solo. Non sempre.
Nelle fotografie di Paolo Bianchi la geometria regredisce allo stadio primordiale di insieme di segni e scomposizione di piani; in questo percorso a ritroso recupera la sua valenza simbolica e si offre come rappresentazione totemica di entità indefinite, creature ibride sconosciute e inconoscibili ma presenti, affioramenti inconsci, memorie collettive. Immagini di persone si innestano su scorci urbani, ne diventano abitanti ed entrano a far parte del panorama lasciandoci con il lieve smarrimento di una nuova certezza: è così che deve essere.
Le costruzioni che Paolo Bianchi realizza con doppie e a volte triple esposizioni non sono solo giustapposizioni di fotografie che “stanno bene assieme”. Sono nuove realtà da indagare, una mappa per un percorso inedito, una nuova camminata negli stessi luoghi. La scelta dell’analogico, dal medio formato al 35mm, rende materico il suo approccio e ragionata la sua scelta, senza fretta, senza conformismi, senza moda imperante che tutto uniforma. La pellicola fotografica si fa libro, blandamente rilegato, di pagine strappate dalla città e ci regala una storia da guardare, da ascoltare e da sfogliare.

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