«Queste foto sono state scattate con un cellulare nell’inverno del 2017 nell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. In quei giorni un mio familiare era ricoverato per un’improvvisa malattia. Per due settimane ho vissuto lì, con la tensione, la preoccupazione, l’angoscia per la sua salute. Girando per i corridoi nei momenti in cui dormiva o non mi era consentito stare nella sua stanza, cercavo di sfuggire ai miei pensieri facendo delle fotografie. Mesi dopo quel brutto periodo, quando il mio familiare si era perfettamente ristabilito, riguardai le foto e mi accorsi di quanto il mio stato emotivo le avesse completamente permeate. Avevo raccontato la mia angoscia fotografando quegli spazi. Questo è il resoconto del mio viaggio in quel ventre di balena».

MR