«Una foto è una foto, è una foto, è una foto e alla terza volta che lo ripeti penso che vuoi solo farmelo credere così che io ci giri intorno e intorno all’infinito o almeno quanto basta perché mi renda conto che una foto non è una foto, non è una foto, non è una foto e allora precisamente dimmi: che cosa sto guardando?».

Non esistono immagini pure o mute: ogni immagine contiene infiniti testi impliciti che dipendono da infiniti  contesti e pratiche sociali continuamente in movimento, intrecciati tra loro in innumerevoli modi e ogni osservatore la abita con tutto il proprio corpo virtuale, proiettandovi sopra tutto se stesso. E i testi, per parte loro, sono pieni di immagini, ne sono intessuti: il linguaggio sorge intorno a metafore, analogie, figure. Sono gemelli siamesi, parte di un unico movimento di segnificazione e di figuralità che ricrea continuamente il mondo. Vediamo ciò che già sappiamo, ma ciò che non sappiamo compare ai bordi del campo visivo in attesa di venire in primo piano. Occorre allora sempre domandarsi: cosa sto guardando?

In Sono sempre stato qui, partendo da una foto trovata, ho prodotto una serie di didascalie plausibili, intrecciando materiale reale e inventato, dati reperibili in rete, storie vere, ricordi e fantasie.

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RICONOSCIMENTI
“Sono sempre stato qui” ha vinto la call 2020 CDPzine di Castelnuovo Fotografia ed è stata esposta in forma di installazione partecipata e performance durante la IX edizione del Festival.

NOTE TECNICHE
21 x 14 cm, 40 Pagine
Stampa su carta underwood woodstock betulla
​rilegatura con punto metallico
Edizione di 30 copie numerate e firmate dall’autore

“Sono sempre stato qui” è nel catalogo “Dummy Photobook” di Chippendale Studio
–> Una versione multimediale del lavoro è esposta e liberamente consultabile presso la galleria online Assembramento.