In mostra alla Fondazione C/O a Berlino dal 07 dicembre al 29 febbraio 2020 l’esibizione fotografica: “Love” di Ren Hang: 160 foto selezionate dal curatore Felix Hoffmann per rappresentare il percorso creativo dell’artista.

Chi è Ren Hang? Ren Hang nasce nel 1987 nella periferia di Changchun, nella provincia di Jilin nel nord est della Cina. Si suicida il 24 Febbraio 2017 a Pechino pochi mesi prima di compiere trent’anni. Le sue immagini, raccolte fotografando esclusivamente amici (perché, scrive, gli estranei lo rendono nervoso), rappresentano corpi nudi composti o ammassati in interni o in spazi aperti in cui la natura con piante, paesaggi, corsi d’acqua sviluppa una scenografia coerente e armonica, a tratti surreale e inquietante. Composizioni formali: i corpi diventano materia da assemblare, piegati e avviluppati fino ad assumere forme proprie. Accoppiamenti gentili che non rasentano la pornografia, perché non c’è violenza, non ci sono penetrazioni ma accostamenti; non solo con corpi: fiori, alberi si trasformano in protesi naturali.

L’interno del C/O presso l’Amerika Haus offre un grande spazio espositivo; al centro su uno schermo ad angolo vengono proiettate in loop le immagini dell’artista. Una teca contiene una serie di foto di back stage che ritraggono Ren Hang mentre fotografa o sistema i corpi che deve riprendere in mezzo al bosco. Un televisore trasmette un reportage in cui un giovane giornalista lo incontra in una via cittadina per venire condotto sul set delle sue composizioni in un’anonima casa studentesca piena di giovani e un’iguana. Il servizio riprende i giovani mentre si spogliano, l’artista all’opera mentre crea le composizioni e fotografa con la sua one-shot camera analogica. C’è un’estrema naturalezza nei gesti, nelle risposte alle interviste degli amici vestiti e quando, nudi, vengono composti per lo scatto.

Nelle note introduttive la curatela cita tra gli ispiratori dell’artista: Shuji Terayama e Terry Richardson. Shuji Terayama è un avanguardista, agitatore della controcultura giapponese sviluppatasi tra gli anni ’50 e ’70 con il nome di Japanese New Wave, legata al cinema. Sempre immagini dunque ma non solo, si diletta nel teatro, in radio e anche nella fotografia. Di Terry Richardson il Baretto non trova nessuna influenza: corpi nudi composti, scene di sesso, sono molto più vicine all’ultimo Araki quando gioca con i fiori, piuttosto che alla pornografia esplicita costruita per épater le bourgeois della bigotta società americana “dio e nazione”.

Nonostante la gentilezza, le immagini di Ren Hang non sono ben tollerate dal regime cinese: la pornografia è illegale e gli artisti devono spesso lottare contro la censura e le interferenze dello stato. Viene arrestato diverse volte, il suo lavoro confiscato. Condivide le sue opere sul web, su Facebook, Instagram e Flickr accumulando migliaia di follower.
«I don’t really view my work as taboo, because I don’t think so much in cultural context, or political context», dice in un’intervista del New York Times: «I don’t intentionally push boundaries, I just do what I do».
Questa rivelazione smonta le costruzioni sull’origine delle sue immagini: non c’è un’ideologia di rivolta contro un regime oppressivo che tenta di soffocare le istanze individuali. Sottolinea la distanza siderale da ogni volontà politica di rivalsa, nessuna presa di coscienza civile (apparente). «My pictures’ politics have nothing to do with China. It’s Chinese politics that wants to interfere with my art», risponde a un’intervista a Dazed del 2015. Le immagini nascono da esigenze di espressione spontanea, con la stessa spontaneità e ingenuità dei suoi amici modelli quando rispondono a chi gli domanda come si sentono a posare nudi e perché lo fanno. Gli spazi, la natura che circonda e compone le sue fotografie è una presenza dettata dall’impossibilità di fare altrimenti: dove potrebbe comporre corpi nudi se non in luoghi isolati, lontano da occhi indiscreti? «I don’t try to get a message across, I don’t give my works names, I don’t date them. I don’t want to instill them with any vocabulary. I don’t like to explain my photos or work as a whole».

Ren Hang affianca a un’incessante attività di fotografo, quella di poeta. Scrive liriche e prose pubblicate inizialmente sul suo sito web poi tradotte in inglese da BHKM, New York nel gennaio 2017 con il titolo “Word or two”. In cinese compaiono dalla casa editrice Neurasthenia, Taiwan con il titolo “Ren Poem Collection of Renhang”.

Gift
Life indeed is a
precious gift
but I often think
it seems sent to a wrong person

Nel corso della sua vita combatte contro la depressione, il male oscuro che lo coglie ciclicamente documentando sul sito web al menu titolato My Depression, a volte in forma di poesia, i suoi sconvolgimenti interiori, includendo frequentemente descrizioni di stati di allucinazione e voci udite. Tra gli ultimi scritti del suo blog, postati alla fine di gennaio, c’era questa frase, quasi un presagio: «Every year I always have the same wish: to die an early death». Seguita da: «Hope that it comes true this year».

Numerose sono state le esposizioni del corpus fotografico: venti personali e circa settanta in esibizioni di gruppo. Scatta per le maggiori firme di moda e riviste quali Gucci e GQ China. Al momento della sua morte aveva appena terminato la pubblicazione di un nuovo libro con Taschen e l’organizzazione della mostra personale “Naked/Nude” alla Foam Fotografiemuseum, di Amsterdam.

Indagando la storia di Ren Hang, leggendo frasi dal suo diario, rivivono le immagini della mostra al C/O. Restano sospese e ancora piu criptiche proprio perché si mostrano naturali: in mezzo a fiori di loto, i corpi appesi o appoggiati agli alberi nelle foreste, o mentre scorrono tra le acque del fiume. Occhi, bocche, sesso che si apre lasciando la malinconia questionante del tragico e del presente che si è già trasformato in memoria. Nostalgia per il futuro, per come questa poetica avrebbe potuto crescere.

Il Baretto, se passate per Berlino, consiglia la mostra; C/O è uno spazio molto bello, con una caffetteria accogliente.

Altre fonti
www.instagram.com/renhangrenhang/
www.chopsueyclub.com/blogs/blog/re…lated-poem-2017 (poesie tradotte)
photo shop
L’archivio del sito web (lo spazio renhang.org è in vendita)