Una chiesa sconsacrata viene svuotata di tutti i suoi arredi e riempita di materassi. Uno schermo è collocato sopra l’altare, il titolo della performance “La notte lava la mente“ resta sovraimpresso per alcuni minuti, in seguito sullo schermo viene proiettato in loop il ciclo di un cestello di lavatrice che gira.
I materassi sono sparsi sul pavimento sopra a bancali da ortofrutta, al loro fianco c’è sempre un comodino e una sveglia. Su ogni materasso una persona che dorme.
Ogni tanto suona una sveglia, quella persona si sveglia, si alza, si veste ed esce dalla chiesa, poi tornerà dopo un po’, rimetterà la sveglia e si addormenterà.
Al pubblico all’ingresso viene consegnato un foglio scritto a pennarello: “È severamente vietato partecipare alla performance”, tuttavia il divieto è falso, tutti possono girare ovunque e anche sdraiarsi sui letti lasciati liberi, purché decidano di trasgredire l’ordine.

Nota: “La notte lava la mente” è un verso del poeta Mario Luzi.