La “Biblioteca di Babele” è uno dei più bei racconti di Jorge Luis Borges, apparso nel 1941 nella raccolta Il giardino dei sentieri che si biforcano (e poi nel volume Finzioni). Nel racconto l’universo viene rappresentato come una biblioteca in cui tutto il sapere è contenuto e si ripropone in combinazioni infinite. Borges illustra in questo modo il problema della conoscenza e della ricerca del significato, mescolando tra loro alcune millenarie metafore: il labirinto, la biblioteca, la torre di Babele, il viaggio.
La biblioteca di Borges è la “biblioteca assoluta”: composta da sale esagonali, 4 pareti sono ricoperte da librerie, ogni libreria è composta da 5 scaffali, ogni scaffale contiene 32 volumi, ogni volume è formato da 410 pagine, ogni pagine è composta da 40 righe e le parole sono composte dalla combinazione delle 22 lettere dell’alfabeto più il punto, la virgola e lo spazio bianco. Sulle pagine si susseguono cioè sequenze di caratteri senza ordine, in tutte le possibili combinazioni.
Noi del Baretto siamo umili ma ci teniamo ad avere una biblioteca con tanti libri.
Essendo un collettivo fotografico, i libri li vorremmo fatti di immagini.
Invece di 410 pagine, saranno libri piccoli, fatti cioè da un numero di immagini che vanno da 4 a 10 (410).
Quali libri? Quelli che uno ha in casa, che sta leggendo, che ama. Qualsiasi libro.
Ogni libro, di qualsiasi tipo, deve essere “raccontato” attraverso una sequenza di immagini (da 4 a 10).
Le immagini possono avere qualsiasi origine.
Il progetto prevede una call aperta: RACCONTA IL TUO LIBRO PER IMMAGINI.
L’autore del centesimo racconto vincerà un copia del libro Finzioni di Borges autografata dai membri del collettivo più un cabaret di alfajores.
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