Si sceglie un modello di aspetto adeguato, lo si pone di fronte a un fondale, poi, con una fotocamera dotata di scatto continuo in grado di produrre 5 scatti al secondo, si producono una ventina di ritratti in primo piano del modello nell’atto di scandire, con espressione impassibile, la parola “vaffanculo”.

Si stampano gli scatti in grande formato (1 metro per 70 centimetri almeno, di più se le finanze lo permettono).

La sala espositiva dovrà essere circolare, con un muro continuo dallo sviluppo lineare di circa trenta metri. I 20 ritratti andranno posizionati in modo che i volti del modello siano alla stessa altezza di quelli dei visitatori, rispettando nell’ordine la sequenza di emissione del vocabolo.

Si produce per l’occasione un fuorviante catalogo in cui ci si diffonde in lunghe e fumose digressioni critiche sul doppio binario serialità+narcisismo/ThomasRuffalquadrato nel quadro di un’aspra critica del capitalismo neoliberale.

Per terra, con vernice quasi invisibile, si disegnano: una traccia circolare che percorre il perimetro della sala a circa un metro di distanza dalla parete, alcune frecce per indicare il corretto senso di marcia e alcune indicazioni sui tempi ottimali di percorrenza.

Chi si rivelerà in grado di decrittare le indicazioni e percorrerà la sala di corsa, alla giusta velocità e nel giusto verso, potrà leggendo il labiale scoprire il senso esatto dell’installazione.

 

Variante

Previo sostegno e patrocinio del Comune, si appendono i ritratti a distanza regolare lungo le pareti di una stazione della metropolitana, in modo che il movimento del convoglio permetta ai passeggeri di ricevere il messaggio in modo adeguato.